I pensieri degli alunni e le alunne della classe III A Scuola secondaria di I grado di Romans d’ Isonzo (GO), I.C. ” Celso Macor”

qualche giorno fa abbiamo avuto modo di leggere il Suo libro intitolato La fioraia di Sarajevo, durante un incontro con l’illustratrice, che ha suscitato in noi ampie riflessioni. Il libro mi è molto piaciuto e mi hanno colpito le parole della fioraia che, secondo me, sono insegnamenti profondi sul tema attuale dell’identità. Ciascuno di noi si distingue nel mondo non per la propria appartenenza ad un’etnia o ad un gruppo, ma per le proprie azioni. Mi ha profondamente scosso il fatto che i cecchini uccidessero indiscriminatamente anche i civili, le donne e i bambini e sono d’accordo con Lei quando dice che nessuno dovrebbe vedere e conoscere la guerra, anche se purtroppo non è così.
Marco

Caterina
Francesco

Gentile Signor Boccia,

molte delle foto che Ha scattato a Sarajevo mi hanno colpito molto, in particolare quella della bambina dietro il vetro crivellato dai proiettili e quella che raffigura una bambina la quale stringe tra le mani la foto della madre vittima della guerra. Queste foto, insieme alle illustrazioni che accompagnano il testo, mi hanno emozionato molto e mi hanno fatto riflettere su ciò che è successo e sul dramma di Sarajevo che noi adesso possiamo solo immaginare. La ringrazio molto per aver voluto scrivere questo libro e condividere la Sua esperienza con tutti noi.
Nives

Gentile signor Boccia,
la lettura di questo libro ha suscitato in me molte emozioni e mi ha fatto riflettere. Sono convinto che le tematiche affrontate e gli eventi storici a cui si fa riferimento siano molto importanti e i fatti accaduti non debbano essere trascurati. L’idea di illustrarlo rende il libro coinvolgente per un vasto numero di lettori e le immagini hanno significati molto profondi e ci aiutano a capire le diverse situazioni.
Pietro

Gentile signor Mario Boccia,
mi sono appassionata alla lettura del Suo libro La fioraia di Sarajevo, trovo che sia molto istruttivo, coinvolgente e ricco di significato. Le parole evidenziate in grassetto mettono in rilievo gli aspetti più importanti permettendo al lettore di cogliere il senso del racconto. È stato molto interessante ed anche molto emozionante conoscere la storia della protagonista.
Elena

Caro signor Boccia,
ho trovato il Suo racconto particolarmente interessante perché narra degli eventi accaduti in un periodo storico e in una realtà che noi non conosciamo e non possiamo neanche immaginare. Ciò che mi ha colpito di più è stato il coraggio della fioraia che ha continuato a fare il suo lavoro e dei bambini che hanno mantenuto la loro spensieratezza nonostante la guerra. Grazie per averci fatto conoscere questa storia.
Francesco G.

Gentile autore,
mi hanno colpito molto le foto da Lei scattate a Sarajevo, in particolare quella in cui i caschi blu dell’O.N.U. lavavano via le tracce della tragedia con l’acqua che, in quel periodo, mancava e anche la foto dove una bambina prende la foto della madre, che era morta, per ricordarla nella foto che scatta.
Riccardo B.

Caro Mario Boccia,
Le scrivo per complimentarmi per stesura del libro La fioraia di Sarajevo. Senza il Suo fotoreportage a Sarajevo a noi non sarebbe mai venuto in mente cosa fosse accaduto pochi anni fa nella Repubblica Federale di Jugoslavia. Inoltre grazie alle fotografie che Lei fece, io mi sono sorpreso molto che bambini e i ragazzini fossero comunque felici e si divertivano pur essendo in un periodo di guerra. Senza dilungarmi troppo mi congratulo con Lei per aver scritto un libro che insegna che la guerra non potrà mai cambiare la propria personalità e che non potrà mai decidere di che origine si è, se si è serbi, croati, albanesi o mussulmani. Quindi la ringrazio.
Riccardo C.

Caro signor Boccia,
In un primo momento non ero molto entusiasta all’idea di partecipare all’incontro con l’illustratrice del libro ma poi, ascoltando la presentazione ho provato tante emozioni: tristezza e paura per la guerra ma anche gioia nel vedere i bambini sorridere nonostante la vita fosse molto difficile. Ho capito, inoltre quanto lavoro e quanto impegno c’è dietro la realizzazione di un libro.
Matilde

Gentile signor Boccia,
qualche giorno fa abbiamo assistito alla presentazione del libro La fioraia di Sarajevo. La lettura ha suscitato in me diverse emozioni felicità, ma anche tristezza. Tra le foto da lei scattate quella che mi ha maggiormente colpito è quella che ritrae la bambina sorridente dietro il vetro crivellato dai proiettili. Mi ha sconvolto il fatto che i cecchini uccidessero persone innocenti, inoltre penso anch’io che nessuno dovrebbe assistere alla guerra anche se purtroppo non è così.
William

Gentile signor Boccia,
da questo libro abbiamo imparato tante cose, ad esempio il fatto che i bambini non avessero l’acqua e dovessero convivere con la paura di morire. Tutti i beni erano molto costosi, come gli alimenti. La lettura è stata emozionante. Grazie per aver scritto questo libro.
Taifa

Gentile signor Boccia,
Le scrivo per complimentarmi per la pubblicazione del Suo libro, La fioraia di Sarajevo, che io e la mia classe abbiamo commentato con l’illustratrice Sonia Maria Luce Possentini. Mi hanno colpito gli scatti in cui la gente sorrideva nonostante l’orrore e la paura della morte che ogni giorno viveva. Questo libro ha suscitato in me diverse emozioni e riflessioni sul dramma di Sarajevo.
Antonio

Gentile signor Boccia,
secondo me il libro è stato scritto per far riflettere sul tema della guerra, la guerra distrugge e separa. È stupido fare una guerra per motivi etnici e per interessi economici, è pura avidità. Mi sono commosso quando l’illustratrice ci ha spiegato che la bambina da Lei fotografata ha voluto tenere con sé il ritratto di sua madre, vittima del conflitto. Ho anche apprezzato la determinazione della fioraia che con i colori dei suoi fiori è riuscita a vivere oltre la morte. Allego la mia rappresentazione grafica della fioraia di Sarajevo.
Francesco W.

Caro signor Boccia, grazie per aver scritto questo libro coinvolgente, emozionante e molto significativo. Mi ha molto colpito l’originale modo che ha usato per scrivere, in particolare la scelta del grassetto per richiamare l’attenzione del lettore sui contenuti fondamentali. Anche le Sue foto sono state di grande aiuto per la comprensione del racconto. In uno sfondo drammatico sorride un bambino sfortunato: queste sono le parole che riesco a estrapolare dalla foto che mi ha colpito di più. Guerra, fiori, determinazione e identità: così descriverei il Suo libro e così ho rappresentato il messaggio che ho potuto cogliere (file allegato).
Caterina

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