A quel punto, estroverso come sono, non ho esitato a presentarmi: “Mi chiamo Roberto, sono un ragazzo di 12 anni e questo è il mio animale domestico, un pesce spia! Non ha un nome, almeno non saprei dargliene uno, lo potrei chiamare Venerdì, come il nativo dell’isola di Robinson Crusoe, perché questi era analfabeta, l’altro, se non lo fosse, non cambierebbe nulla, tanto non può parlare, ma sa ascoltare. Questo è il vantaggio di essere dei pesci, quando sarà costretto a confessare; in ogni caso siamo sicuri che non ci tradirà. Altrimenti come lo potrei chiamare?… Trovato! Lesso! Il mio pesce spia paradossalmente non ha uno sguardo particolarmente intelligente.”

Zack, stanco di ascoltarmi, mentre cercavo di dare risposte alle mie stesse domande, suggerì: “Potresti chiamarlo James, come 007!”

Cleo intervenne con la sua proposta: “Perché non lo chiamiamo Bolt, come l’atleta!”

“Che ne dite di James Bolt, astuto come 007 e veloce come un fulmine!” esclamai.

I ragazzi annuirono, erano d’accordo: “Noi, e i nostri animali, soprattutto con l’aiuto di James Bolt, salveremo il mondo!”

                                                                                                          G.R.M.

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